NOTE DEL TRASCRITTORE

—Corretti gli ovvii errori di stampa e di punteggiatura.

—La copertina è stata prodotta dal trascrittore usando il frontespiziodell’opera originale. L’immagine è posta in pubblico dominio.

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L’ARTE


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DELLO STESSO AUTORE

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Filosofia e critica:

L’Amore.
Una pagina della storia dell’amore.
Come si ama.
Leopardi.
Il colore del tempo.

Romanzi e racconti:

La Sorte.
Documenti umani.
Processi verbali.
L’Albero della Scienza.
Ermanno Raeli.
I Vicerè.
L’Illusione.
Spasimo.
Gli amori.


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F. DE ROBERTO

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L’ARTE

TORINO
FRATELLI BOCCA, EDITORI
MILANO—ROMA—FIRENZE
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1901.

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PROPRIETÀ LETTERARIA

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Torino—VINCENZO BONA, Tip. delle LL. MM. e dei RR. Principi.


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PREFAZIONE

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CHI ha letto la storia di Bouvard ePécuchet, i due compassionevolienciclopedici eroi balzati fuori dalla mentecreatrice di Gustavo Flaubert, rammenteràche, dopo avere studiato tanti rami delloscibile, la storia, la chimica, l’anatomia, l’archeologia,la politica, l’agricoltura, l’igiene;delusi continuamente dalle contraddizioni,dalle oscurità, dalle incertezze e dagli erroridei quali è piena la scienza umana,ma non perciò stanchi ancora, costoro arrivanoall’arte; e che, arrivati all’arte, unaprimordiale difficoltà turba il loro spiritoinquieto: «Prima di tutto, che cosa è ilBello?». Non appena significata la domanda,[8]i contrasti e la confusione cominciano:«Per lo Schelling è l’infinito esprimentesicol finito; per il Reid una qualitàocculta; per il Jouffroy un fatto indecomponibile;per il De Maistre ciò che piacealla virtù; per il Padre André ciò che convienealla ragione. E vi sono parecchiespecie di bello: un bello nelle scienze: lageometria è bella; un bello nei costumi,non si può negare che la morte di Socratesia bella. Un bello nel regno animale, labellezza del cane consiste nel suo odorato...».Talchè il povero Bouvard, nonsapendo più che cosa pensare, esce finalmentein una disperata sentenza: «Capisco:il Bello è il Bello!...».

In verità questa è la conclusione pococoncludente alla quale si arriva quando sileggono e paragonano le definizioni dellabellezza proposte dai filosofi. I più prudentitra costoro confessano, come il personaggioflaubertiano, la loro impotenza. IlWinckelmann, dopo aver detto che l’unità ela semplicità sono l

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