FOSCOLO
MANZONI, LEOPARDI


FOSCOLO
MANZONI, LEOPARDI

SAGGI

DI

ARTURO GRAF

AGGIUNTOVI

PRERAFFAELLITI, SIMBOLISTI ED ESTETI
E
LETTERATURA DELL'AVVENIRE

(Ristampa)

TORINO
Casa Editrice
GIOVANNI CHIANTORE
Successore ERMANNO LOESCHER

1920


Proprietà Letteraria

Torino — Tipografia Vincenzo Bona (13500).


ALLA MEMORIA
DELL'UNICO MIO FRATELLO
OTTONE
CHE A ME IN OGNI COSA PREVALSE
FUORCHÈ NEL FAVORE
DELLA FORTUNA


[3]

RILEGGENDO LE ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS[1]

I.

Molto fu scritto intorno alle Ultime lettere di Jacopo Ortis, e damolti, che con varii intendimenti, con criterii di giudizio o dissimilisolo o a dirittura contrarii, con disposizione d'animo quando avversae quando benevola, ne indagarono la origine e la storia, ne scrutaronola intenzione e lo spirito, ne notarono le qualità buone e cattive.Ne scrisse a più riprese il Foscolo stesso, il quale pochissimoamico del criticismo in teoria, da lui, come da altri, giudicato un veroe pessimo flagello delle lettere, fu più volte, in pratica, forzato a fareil critico di sè stesso, e ad esporre pubblicamente le ragioni e i propositidell'arte sua; e se è provato oramai ch'egli affermò circa ilsuo romanzo assai cose non vere, è fuor di dubbio altresì che dell'indolede' personaggi, del procedimento dell'azione, della moralità dellafavola recò alcuni giudizii che per aggiustatezza ed acume non furonosorpassati da chi ne prese a ragionar dopo lui. Su taluno de' suoi giudiziituttavia ci sarebbe molto a ridire, e più ci sarebbe a ridire sucerti giudizii di critici posteriori, anche sommi. Io non intendo giàdi riprendere e gli uni e gli altri ordinatamente in esame, e confrontarlie discuterli, chè sarebbe lavoro lungo, minuto e fastidioso; maavendo riletto di questi giorni il romanzo, e ancora molte altre cosefoscoliane, e il Werther per giunta, ho pensato di gittar sulla carta[4]alcune considerazioni suggeritemi da quella lettura, dalle quali puòdarsi che o l'uno o l'altro di quei giudizii riceva o correzione o compimento.

Fra i molti dubbii che le Ultime lettere possono sollevare nell'animodi un lettore non più giovane, non appassionato, non disattento,è questo forse uno dei principali: Com'è che Jacopo s'innamora? Datala condizione dell'animo suo, quale egli stesso la viene manifestando,è cosa naturale, è cosa conforme alle leggi da cui è governata lanostra vita morale, che l'amore s'insinui in quell'animo? e che s'insinuiin esso con tanta prontezza e senza contrasto? e che se ne insignoriscaa quel modo? L'innamoramento di Werther, il quale pertanti rispetti si riscontra con l'innamoramento di Jacopo, ci apparecosa in tutto verisimile e naturale; ma Jacopo non è Werther; e cheanzi sia profondamente diverso da quello ognuno può conoscere dasè, anche se ignori le giustissime osservazioni che il Fosc

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